Sangue e Teobotica. Antefatto.

Adesso che questo supporto multimediale è in linea con canoni estetici consoni alla sua manifesta possenza comunicativa, il vostro intellettuale di fiducia è ormai prossimo a rivelare i motivi di un lungo silenzio che è arrivato minaccioso e preoccupante alle vostre orecchie di utenti virtuali.
Ci eravamo lasciati col Possente in esplorazione tra le asperità del Gran Sasso, allarmato da alcuni momenti tellurici che, di li a poco, saranno tristemente protagonisti della cronaca e storia recente dell'Italia tutta, nella speranza di poterne rintracciare le cause prime, seconde, terze, farne una bella cernita e schiacciarle sotto il peso di questo pensiero filodinamico. Insomma, normale amministrazione, direbbe chi, da tempo, mi conosce.
Mi spostai, dunque, ai piedi del Massiccio Centrale seguendo le tracce dello Scienziato di Dio, quell'individuo noto al mondo come Antonino Zichichi, che nel Laboratorio Nazionale compie esperimenti da anni. C'è chi dice che alcune di queste ricerche risalgano addirittura al ventennio fascista, quando Mussolini, che invidiava ad Hitler le brutali e sanguinose sperimentazioni non-sense perpetrate ai danni dei poveri cristi detenuti nei lager, decise di buttare nel mondo della scienza diverse risorse, in particolare in quello della robotica e delle sue applicazioni nel ramo medico-anatomico. Secondo alcune indagini, parecchi di questi fondi ebbero pochi risultati, soprattutto per l'impostazione neoclassica di diversi luminari impegnati al tempo, ma, prima di divenire carta straccia, a seguito della rumorosa caduta del regime balilloide, arrivarono nelle mani di un giovane fisico coi brufoli impegnato nella ricerca delle particelle elementari, intorno alla fine degli anni Cinquanta, che aveva il vizio di parlare con entità superiori sin dalle scuole inferiori e che mai era stato ritenuto incapace di intendere e volere, per tale strana attitudine. Nonostante i suoi studi ed interessi fossero tendenti ad altri campi d'interesse, Antonino Zichichi decise di coltivare la robotica alla stregua di un hobby innocente, maneggiando amperomentri, saldando mentre col cilicio cruciforme si infliggeva ferite di piacere nel rapimento estatico del senso del sacro così, sfortunatamente, cattolico. Piano piano, nel tempo libero, questa geniale mente teo-fi maneggiava amperometri, saldava condensatori e diodi un po' qua e un po' la, col suo saldatore-rosario infervorato di dottrina ecumenica fusa alla ratio scientiae come le lamiere di due auto collise a velocità insostenibile. Con l'innocenza di un bambino che va a messa dopo essersi masturbato, Zichichi aveva rotto l'ultimo tabù della modernita. Inconsapevole, aveva fondato la Teobotica.
Questo é il contenuto di un dossier segreto che mi era stato recapitato da un mittente anonimo, di cui venni a scoprire l'identità in seguito, con mio sommo stupore, nei giorni che precedono le mie diverse assenze dalle care pagine marmoscritte che state leggendo.
Si può dire, infine, che questo flashback introduttivo è ormai concluso, e che la nostra nuova storia è pronta per essere raccontata.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

teobotica ! marmoscritto !
teo-fi ! il grande ritorno di munz,
VAI COSì PORCODIO !