C'è Posta per Munz - Marzo 2008

Il vostro paroliere a propulsione, esegeta del gas espulso, detrattore della danza a corpo libero in funzione del pugno anacronistico, è tornato in forma smagliante dopo giorni di intenso lavoro.
In questo periodo sono stato lontano dal computer a causa di molte conferenze, alle quali sono stato invitato a conferire di filosofia, teologia, industrie pesanti (come quelle che trattano l'imbottigliamento della tartufata ai peperoni), ma adesso sono a casa e ho le vostre missive e le vostre mail tra queste dita che potrebbero spezzare una sbarra di ferro come uno stuzzicadenti.
Ricordatevi che Munz vi vuole bene, però non prendete la cosa troppo fisicamente, perché se mi incontrate per strada e provate ad abbracciarmi, io vi spezzo il collo.


Egregio Dott. Rutger Augustus Munz,
mio figlio Pierpaolo ha quindici anni e legge da tempo il suo blog e le sue pubblicazioni. Ultimamente non fa che ascoltare l'Heavy Metal, dire bestemmie, ma la situazione, di per se difficile, è peggiorata quando, l'altro giorno, ha selvaggiamente picchiato sua madre.
La prego, gli dica Lei qualcosa!

Alfredo da Padova



Caro Alfredo,
non sono di certo un consulente familiare, ne un musicoterapeuta, dunque mi limiterò a dirle che quello che ha fatto suo figlio non merita alcuna giustificazione: evidentemente sua moglie andava e basta.
Bravo Pierpaolo, continua così.

Con affetto, Rutger.


Rutger Munz,
cosa pensi del Festival di San Remo?
A me fa davvero schifo.
missilegaudio@aol.com

Caro Missile,
anche a me il Festival di San Remo fa schifo. A peggiorare la mia pluriennale cattivo giudizio sulla manifestazione canora più retrograda e intellettualmente minorata del mondo, ci si è messo pure uno spezzone che ho visto in televisione in cui una donna, di cui non conosco le generalità, diceva a quel camorrista di Gigi D'Alessio "ti amo".
Nonostante questo spettacolo da teatro degli orrori mi abbia quasi fatto spruzzare le interiora, ho avuto un pensiero dolce, ho visto l'amore veleggiare tra quelle due parole dette pubblicamente in quella koiné italo-partenopea (nella quale i due soggetti sembravano comunicare) ed ho pensato: "Tra i rifiuti, quei due amanti hanno coltivato una rosa rossa che è sbocciata.
Però, per loro sfortuna, puzza di merda".

Egregio Rutger Munz,
cosa pensa della letteratura italiana contemporanea? Crede ci siano scrittori nuovi capaci di dare nuova linfa alla cultura del belpaese, che sembra avviata ad un lungo periodo di declino e di oscurità?
Grazie.

Giannantonio Quischini

Gentile Quischini,
la letteratura italiana è morta con Calvino, Pasolini, Moravia, Tamburini, Luzi (uno degli ultimi a lasciarci, in ordine di tempo).
Oggi c'è Camilleri che prova a fare qualcosa in questo senso, ma purtroppo è molto vecchio, inoltre ha ricevuto una laurea ad honorem dalla Facoltà di Lettere dell'Università di Chieti, e la cosa porta notoriamente sfiga (un paio di settimane dopo averla ricevuta, Luzi se n'è andato per sempre, non senza doversi sorbirsi una polemica con quella capra testadicazzo di Gasparri che non sapeva nemmeno chi fosse e che, tra l'altro, ha stravinto senza parlare perché polemizzare con Gasparri è come menare ad un mutilato).
Le nuove generazioni fanno schifo perché copiano quello che leggono e non hanno gli attributi per fare qualcosa che non sia stato fatto prima. Di contro, però, abbiamo quella ventina di caratteri che dal 1400 cerchiamo di combinare in tutti i modi possibili. Però questo non spiega perché oggi non ci sia uno scrittore decente. Anche la critica non è più buona a fare niente, gli basta sorbirsi grandi fellatio da parte di giovani scritticri e/o ballerini con la penna biro in mano per elevarli a vate(r) della contemporaneità, gli basta creare una figura di intellettuale che "senza esibirsi nelle provocazioni linguistiche oggi così di moda tra i giovani aspiranti alla scrittura e senza arrampicarsi sugli specchi sdrucciolevoli delle invenzioni fantasmagoriche di certi narratori anche di età provetta, sa raccontare e descrivere, sa immaginare situazioni e personaggi".
Carissimo Quischini, abbiamo per anni alimentato la mediocrità, travestendola da "apologia della normalità come unico strumento per sopravvivere al mondo che corre", e adesso è diventata un pene grande, grosso, con le ven gonfie come il mio che ci corre dietro.
Ai veri artisti, che non sono grandi velocisti, purtroppo gli comincia a bruciare il culo.
La cultura non serve quando non c'è nessuno capace di comprenderla.

C'è posta per Munz! Febbraio 2008 (parte 1)

Scusate per l'assenza, ma l'intellettuale più violento degli italiani, l'apostata delle sottomissioni a strappo in funzione del calcio molecolare, colui che prima ti persuade con la retorica, e poi ti mena (perché la retorica e l'arte del linguaggio, e questo, in quanto convenzione, si basa su una serie di regole prestabilite e non ha alcun tipo di fondamento se non quello di stabilire una comunicazione tra più individui nel modo più rapido ed efficace possibile, e, quindi, ogni studio e ostentazione della parola e fine a se stessa, è una presa per culo di cui ti dovevi accorgere, come aveva fatto Wittgenstein), ha avuto da fare in questi giorni.

Le mie mirabolanti avventure contro Windows, i robot befanoidi, i miei rivali filosofi e pensatori saranno narrate prossimamente, sicché i frequentatori di questo angolo, il caro Mario da Rapallo su tutti, potranno gioire delle mie vittorie, piangere delle mie (rare) sconfitte, eccitarsi con i miei amplessi leggendari, immortalati su pellicole porno-mitologiche quali "Munz prende Troia, paga relativamente poco", "Edipo Re non guardava in faccia a nessuno", "Il Pene di Atlantide" e così via. Per la gioia del quarantenne e delle ragazze che mi leggevano al Circolo Culturale "Il Nome Della Rosa", a Giulianova (io so tutto, io vedo tutto...), apprezzando i contenuti scolpiti a colpi di HTML dai miei bicipiti possenti.

Cambiamo prepotentemente discorso, perché la posta scotta ed è tanta...


Caro Rutger,
cosa pensa dell'attuale situazione politica in Italia, in particolare degli spiacevoli episodi inerenti alla seduta parlamentare in cui è caduto il governo Prodi?
Giovanni Binomio


Carissimo Binomio, francamente sono rimasto deluso dalle scene di esultanza, delle mortadelle e champagne (accoppiamento discutibile, meglio wurstel e cappuccino). Dello sputo di Barbato a Cusumano dico solo che è stata una scena vergognosa: almeno due schiaffi potevano volare, un volo d'angelo dal terzo anello di Montecitorio, un paio di calci nelle natiche...pazienza, si è persa un'occassione per fare a mazzate. Quella per fare democrazia non c'è mai stata.


Egregio Rutger Munz,
ho letto "Munz contra Wagner: 0 - 0", la sua intensa biografia in cui parla del rapporto col suo calciatore rivale Wagner Lopez. Come è andata a finire la storica battaglia sul Muro di Berlino, che ha portato alla distruzione dello stesso, visto che nel libro non ha una conclusione?
Angela da Roma

Adorabile Angela,
la Battaglia del Muro di Berlino ha avuto un esito imprevisto: io e Wagner Lopez ci siamo copiti vicendevolmente con una potenza devastante, tanto che alla fine, per la forza di un duplice impatto, il mio rivale è finito in Giappone, dove ha deciso di stabilirsi militando in una squadra locale, mentre io, con la mia mole, ho distrutto il Muro che divideva la città.
La storia tra noi, in realtà, non è affatto conclusa poiché Wagner Lopez è ancora vivo, e, da fonti sicure, ho scoperto che si sta allenando per ottenere una retorica d'acciaio e muscoli intellegibili per sfidarmi nuovamente. Si vocifera che i Giapponesi lo stiano facendo allenare segretamente con Gozdilla e Gamera, questi due intellettuali che hanno influito pesantemente sulla loro cultura.
Nel caso dovesse farsi vivo, sono pronto a malmenarlo di nuovo, grazie alle mie moderne acquisizioni tecniche quali il Cazzotto a Tre Quarti (di cui vi ho già parlato), e la Presa del Orso Bruno del Parco Nazionale D'Abruzzo, gentilmente insegnata al sottoscritto dall'ex presidente del senato Franco Marini, durante una mia recente permanenza nella regione verde d'Europa.


continua...

Gli Aforismi di Munz - 02/02/2008

Se volete conquistare una donna, dovete saperla prendere per la gola.
E stringere forte.