Sangue e Teobotica - Atto I

Poderosi lettori, il Possente si scusa per il ritardo con cui prosegue le sue narrazioni che sono ormai la gioia di voi, più o meno normodotati, ma al momento sono impegnato nella realizzazione di una nuova pubblicazione dal titolo "Schienamenti d'esistenza" per la Violenza Edizioni. A breve inmetterò in questo ambito alcuni frammenti appositamente spezzati per voi dalla mia ennessima e marmorea estemporanea di pensiero a presa rapida.
Detto questo, si contuinui dunque a ruggire le gesta che tanto vi preme assaporare in questo dicembre congeloso, a tratti post-estivo, mentre le foglie cadono appassite e l'aria si carica di odori dal retrogusto vinaceo e bocconottesco introiettate nelle narici scolpite sui vostri volti increduli e obnubilati dalle fragranze alcoliche che afferrate in questa scrittura dai sentori tannici di violenza free for all.

Ci si lasciava con il Vostro alle prese con un segreto dossier giunto tra le sue mani onniportanti tramite l'intercessione di una celata figura spiona che, indagando tra le documentazioni osé degli Uffici Ministeriali Italiani, aveva scoperto le attività celate e tecnoteologiche di Antonino Zichichi. Dopo aver letto i fogli stampati burocraticamente, mi decisi a scoprire innanzitutto chi si celasse dietro quelle forme moleste e ignote che si intromettevano nel mio tempo libero, armate soprattutto di encomiabile coraggio nel disturbare le mie meditazioni che di tanti sono la gioia, di pochi il dispiacere. Indagai a lungo, ma, purtroppo, nonostante i miei imperiosi sforzi nel ricercare il suddetto, la sua identità rimase celata tra ombre che tutto avvolgono nascondendo nomi, cose, animali e città.
A questo punto decisi di effettuare un sopralluogo tra le zone interessate, l'Abruzzo delle montagne, tra i picchi del Gran Sasso che non si alzano, schiacciano la terra sotto il loro peso secolare e la loro forma massiccia, da massiccio. In questi contesti poderosi, il vostro intellettuale di fiducia ha iniziato a porsi quesiti sugli esperimenti compiuti dallo Scienziato di Dio all'interno dell'LNGS, mentre mi accampavo tra gli sterminati spazi offerti dalla natura appenninica. Cibandomi di abrusti e mazzarelle, come dissi in passato, ristoravo il fisico e la mente, mentre, di tanto in tanto, ero scosso da movimenti tellurici innaturali, che di li a poco sarebbero stati tristemente famosi. E proprio questi mi preoccupavano, quindi guardavo, poggiavo l'orecchio ultrasonico a terra per captare strane vibrazioni sottoterrestri. Sentivo la terra fremere, l'Abruzzo rivoltarsi a qualche abominio, urlare la sua rabbia in scosse che diventavano sempre più potenti, fremere furente in tutta la sua sterotipica testardaggine di fronte ad un'ingiustizia la cui natura, ed entità, mi era ignota. Qualcosa di poco piacevole stava per accadere.
Ed accade, infine. Il 4 aprile 2009.
Dalle interiora del Massiccio, provocando tumulti sottoterrestri, mosse i primi passi un terribile titano, dalle sembranze familiari. Vestito di un saio nero, capelli con la riga laterale, gli occhi rossi di stringhe cattoliche, apparve calpestando la terra a sussulti, muovendosi lentamente  tra gli sbuffi di vapori e i pistoni in movimento. Sulla sua spalla destra Zichichi recitava il rosario in un moto di fede che sfiorava l'estasi.
In questo modo entrò nel tessuto dei tristi eventi il mostruoso essere partorito dalla teologia applicata alla scienza, a forma di santo, il cui unico obiettivo era quello di portare l'Apocalisse nel verde Abruzzo, per poi "purificare" la Terra tutta.
Munz assistette a questo spettacolo con le mani incandescenti di ateorazionalismo e relativismo, pronto a scagliarsi contro l'ennesima minaccia che ci si poneva dinanzi: il primo robot gigante santificato (e autorizzato) dal Vaticano!

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