C'è posta per Munz! Febbraio 2008 (parte 1)

Scusate per l'assenza, ma l'intellettuale più violento degli italiani, l'apostata delle sottomissioni a strappo in funzione del calcio molecolare, colui che prima ti persuade con la retorica, e poi ti mena (perché la retorica e l'arte del linguaggio, e questo, in quanto convenzione, si basa su una serie di regole prestabilite e non ha alcun tipo di fondamento se non quello di stabilire una comunicazione tra più individui nel modo più rapido ed efficace possibile, e, quindi, ogni studio e ostentazione della parola e fine a se stessa, è una presa per culo di cui ti dovevi accorgere, come aveva fatto Wittgenstein), ha avuto da fare in questi giorni.

Le mie mirabolanti avventure contro Windows, i robot befanoidi, i miei rivali filosofi e pensatori saranno narrate prossimamente, sicché i frequentatori di questo angolo, il caro Mario da Rapallo su tutti, potranno gioire delle mie vittorie, piangere delle mie (rare) sconfitte, eccitarsi con i miei amplessi leggendari, immortalati su pellicole porno-mitologiche quali "Munz prende Troia, paga relativamente poco", "Edipo Re non guardava in faccia a nessuno", "Il Pene di Atlantide" e così via. Per la gioia del quarantenne e delle ragazze che mi leggevano al Circolo Culturale "Il Nome Della Rosa", a Giulianova (io so tutto, io vedo tutto...), apprezzando i contenuti scolpiti a colpi di HTML dai miei bicipiti possenti.

Cambiamo prepotentemente discorso, perché la posta scotta ed è tanta...


Caro Rutger,
cosa pensa dell'attuale situazione politica in Italia, in particolare degli spiacevoli episodi inerenti alla seduta parlamentare in cui è caduto il governo Prodi?
Giovanni Binomio


Carissimo Binomio, francamente sono rimasto deluso dalle scene di esultanza, delle mortadelle e champagne (accoppiamento discutibile, meglio wurstel e cappuccino). Dello sputo di Barbato a Cusumano dico solo che è stata una scena vergognosa: almeno due schiaffi potevano volare, un volo d'angelo dal terzo anello di Montecitorio, un paio di calci nelle natiche...pazienza, si è persa un'occassione per fare a mazzate. Quella per fare democrazia non c'è mai stata.


Egregio Rutger Munz,
ho letto "Munz contra Wagner: 0 - 0", la sua intensa biografia in cui parla del rapporto col suo calciatore rivale Wagner Lopez. Come è andata a finire la storica battaglia sul Muro di Berlino, che ha portato alla distruzione dello stesso, visto che nel libro non ha una conclusione?
Angela da Roma

Adorabile Angela,
la Battaglia del Muro di Berlino ha avuto un esito imprevisto: io e Wagner Lopez ci siamo copiti vicendevolmente con una potenza devastante, tanto che alla fine, per la forza di un duplice impatto, il mio rivale è finito in Giappone, dove ha deciso di stabilirsi militando in una squadra locale, mentre io, con la mia mole, ho distrutto il Muro che divideva la città.
La storia tra noi, in realtà, non è affatto conclusa poiché Wagner Lopez è ancora vivo, e, da fonti sicure, ho scoperto che si sta allenando per ottenere una retorica d'acciaio e muscoli intellegibili per sfidarmi nuovamente. Si vocifera che i Giapponesi lo stiano facendo allenare segretamente con Gozdilla e Gamera, questi due intellettuali che hanno influito pesantemente sulla loro cultura.
Nel caso dovesse farsi vivo, sono pronto a malmenarlo di nuovo, grazie alle mie moderne acquisizioni tecniche quali il Cazzotto a Tre Quarti (di cui vi ho già parlato), e la Presa del Orso Bruno del Parco Nazionale D'Abruzzo, gentilmente insegnata al sottoscritto dall'ex presidente del senato Franco Marini, durante una mia recente permanenza nella regione verde d'Europa.


continua...

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