Il rutto come scienza e virtuosismo (o virtuo-sisma) musicale - Intervento alla conferenza "Musica fai da te!" del Giugno 2007

Carissimi colleghi,
per troppo tempo, oramai, la musica colta ha rifiutato l'aspetto rumoristico, a favore di una melomania tendente all'effeminato. Prendete ad esempio Nicola Piovani, questo ometto che sembra un tecnico della Telecom, ma che compone musica per film venduti in tutto l'emisfero boreale e australe. Ve lo immaginate mentre fa all'amore? Io si. I miei genitori avevano una fattoria, quindi casi di accoppiamento uomo-bestia, animale-animale, bestia-animale, insetto-uomo, uomo-uovo non mi sono estranei. Sono un uomo di mondo. Ma Nicola Piovani che si accoppia supera anche il genio splatter più ispirato. Secondo me si riproduce per osmosi.
Carissimi colleghi, dopo esermi preso con la forza questa parentesi, asserisco ai quattro venti e ai rispettivi cantoni che l'Arte della Musica abbisogna di un cambio radicale. In particolare, oggi, in molti si cimentano nella cosiddetta "Sperimentazione Vocale". Alcuni studi, confesso, sono parecchio interessanti. Altri no. Nessuno, in realtà, ha avuto il coraggio di protrarre gli esperimenti varcando il limite denominato "Rutto", la più grande invenzione di cui il Demiurgo ci ha fatto dono.
Il "rutto", in una società in evoluzione come la nostra, rappresenta un qualcosa di totalizzante nei suoi estremi: è un qualcosa di archetipico, primordiale in sé, ma allo stesso tempo ci rende simili a macchine, a livello sonoro.
Basta con archi, trombette, pianoforte e strumenti a rapporto orale: il mio rutto ha la potenza di un'orchestra sinfonica, con l'unica differenza che posso fruirne dove voglio e anche contro la mia volontà.
Basta con i Maestri che dirigono musicisti con le bacchette da sushi della cena del giorno passato: io, Rutger Augustus Munz,
dichiaro ufficialmente fondata la Ruttofonia.

4 commenti:

Farmacia901 ha detto...

come si legge un rutto sullo spartito?
quale figura musicale sostituirà le varie crome, semicrome ecc?

Anonimo ha detto...

"il mio rutto ha la potenza di un'orchestra sinfonica, con l'unica differenza che posso fruirne dove voglio e anche CONTRO' LA MIA VOLONTA' ". poesia. stò "peking o" con il post non ci ha capito un cazzo.

il tuo sempre più affezionato,
Mario da Rapallo.

Rutger Augustus Munz ha detto...

Grazie Mario,
gentile amico lei hai compreso il punto essenziale: il Rutto è un'espressione musicale non esprimibile, ma presente.
E' come un buco nero, esiste, ha un potenziale distruttivo enorme, ma è non materia.

Alf1 ha detto...

ti ho linkato (per lo scmbio link)

Saluti
http://al-mondo.blogspot.com