Il cazzotto in tre quarti (da "Melomania e Difesa Personale")

"Schopenhauer diceva che l'individuo, generalmente, fa parte di una di due grandi categorie: può essere un contemplatore o un lottatore. In effetti il filosofo non aveva di certo sbagliato la sua analisi: c'è chi mena, come il sottoscritto, e chi mi contempla mentre viene picchiato, come la maggior parte dei miei avversari. A questo punto la filosofia si è interrogata su come unire esigenze estetiche ai colpi speciali, da eseguire quando un eventuale rivale si trova in difficoltà, per concludere una diatriba probabilmente evitabile, ma di forte impatto scenico. Ad esempio, mi preme ricordare la tecnica della "Fase Anale" di Sigmund Freud, una particolare forma di attacco psicologico con risvolti coprofaghi che, sfortunatamente, non ha avuto particolare successo, e la forma de "L'Arche-Tipo" di Jung, applicabile solo dai possessori della nota autovettura targata Fiat."

"[...] Potenzialmente, in ogni individuo si celano due grandi entità, in perenne conflitto. C'è il lato della nostra personalità più femminile, quello che oggi spinge molti uomini a mettersi cremine per il viso, burrocacao, fondotinta, rossetto, phard, allungaciglia, riduciciglia, che chiameremo "il ballerino", come quegli adolescenti abusati che popolano le trasmissioni nazionaliste di Canale 5, con il loro italiano claudicante e il fisico da scaricatore di beauty-case.
Dall'altra parte, abbiamo il lato più istintivo, quello più viscerale, più bestiale, che chiameremo "il Munz", che porta l'individuo a malmenare il prossimo, a bersi dodici birre in quindici minuti netti, a ruttare il proprio pensiero al mondo senza farsi problemi di alcun tipo"

"[...] Le due parti sono in perenne conflitto, e solitamente, quando si trovano in contrasto, il risultato è un hegeliano pareggio ai punti, che sintetizza l'atteggiamento dell'uomo moderno, un pescecarne che vuole essere mascolino pur portando chili di trucco. In realtà questo aspetto, questa risultante, altro non è che una ulteriore illusione di unità, di complessità.
Se consideriamo i personaggi che popolano il mondo dello spettacolo, ci si accorge che spesso il "ballerino" ha la meglio sul "Munz".
Ma se prendiamo come esempio Rutger Munz, si può constatare il decesso del ballerino."

"[...] Nel corso dei secoli, il "ballerino" ha preso sempre più coscienza di se. Il "Munz" non ne ha mai avuto bisogno, mentre lui, come le donne, ha bisogno di complimenti, frasi di circostanza tipo "hai un nuovo taglio di capelli...ti sta benissimo!" o "stasera sei davvero bellissima! Se ti guardo ancora un po' ti salto addosso". Quando, generalmente, il "ballerino" si sente accettato, comincia ad infastidire il "Munz" con periodi tipo "Che fai! Non si mangia la pasta con le mani!" o, soprattutto, "Perché leggi Goethe ruttando?".
A quel punto
scatta la rissa.
Negli uomini contemporanei, a vincere è il ballerino, che il più delle volte cerca di commuovere il "Munz", e, se ci riesce, ottiene la vittoria colpendolo alle spalle, graffiandolo negli occhi e colpendogli i genitali. Quando non ci riesce, utilizza le sue abilità di danzatore per mettere in difficoltà il suo avversario che, di balletto, non capisce niente (come dargli torto!).
Come fare, allora, per far trionfare il "Munz" che c'è in noi?
Basta utilizzare una tecnica speciale di mia invenzione: il "Cazzotto in Tre Quarti".
Posso testimoriare che questa particolare manovra mi ha permesso di avere la meglio sul "Ballerino" (che, in calzamaglia stava parecchio male), il quale, "interpretava col corpo la musica che sentiva". Sostanzialmente, la musica che si sente attualmente è genericamente composta col tempo di quattro quarti, sicchè i movimenti di quell'entità salterina erano rapidi, ma scanditi temporalmente.
Dopo aver scoperto il suo punto debole, mi è bastato comporre mentalmente un walzer
(che, per chi fosse ignorante di musica, ha un tempo di tre quarti) per cingoli, granate e fiati, e basarmi su questo ritmo per anticipare le sue mosse.
Le sue ultime parole furono: "Puoi avere vinto oggi, Munz, ma noi siamo tanti! Il Cazzotto in Tre Quarti è una tecnica potente, ma difficile da apprendere!"
Io risposi: "Gli uomini impareranno, così come hanno imparato a fare il caffé, o a centrare la tazza quando sono ubriachi".
Su questa ultima frase, la mia parte danzante spirò.
E io, per ricordarlo come si deve, gli pisciai addosso, nostalgicamente, perché gli sarebbe piaciuto."

1 commenti:

Anonimo ha detto...

il post più bello di tutti i tempi.
stop.

il tuo sempre più affezionato,
mario da rapallo.